Stile (m)io, o stile tu(o)?

Stile (m)io, o stile tu(o)?
Photo Credit To Ingo Joseph

Della differenza di stile tra berlinesi e Italiani se ne parla ormai da tempo, e si sa anche che i tedeschi non siano molto famosi per la moda, un po’ come se si chiedesse a un giapponese di fare del formaggio o la birra a dei francesi.
Mi sono spesso domandata cosa differenzia noi (noi che ci definiamo “stilosi” per eccellenza) da questa nostra amata e sconosciuta popolazione.
Ho davvero tanta stima per il popolo tedesco, in particolare quello berlinese, da quando sono qui ho sempre pensato di poter uscire in pigiama, a nessuno interessa come ti vesti (con una sola eccezione quando sei vestito in un luogo di nudisti).

Con il tempo sono riuscita a distinguere alcune categorie, alcune più presenti e famose altre meno.

Al vero Berlinese piace senza dubbio la comodità, che sia elegante, pratica o totalmente fuori stagione.

Iniziamo con lui, il più famoso il/la berlinese comodo/a. In genere, quasi a luce spenta (specialmente nelle soleggiate mattine calde e tropicali berlinesi, non è vero, fuori ci sono – 20 gradi e l’unico sole esce fuori dalla nostra lampada sul comodino) butta le mani nell’armadio e prende le prime cose che capitano.
A Berlino si è sempre di corsa, chi riesce ancora a distinguerli, colori e tessuti non fanno differenza.
L’importante è sentirsi a proprio agio, guerra a tutto quello che infastidisce, da buoni tedeschi precisi, tutto deve essere millimetrico e al posto giusto.
A volte abbinano anche colori alle varie sfumature di nero, in maggioranza jeans e scarpe da ginnastica.
D’inverno si trasforma in una specie di cipolla, mette tutto per ripararsi dal freddo.

A seguire il fantasioso/a, non ho mai letto da nessuna parte che se decidi di indossare una fantasia o un colore, le devi indossare tutte assieme.
Abusi di fantasie e colori sono sempre dietro l’angolo, c’é questa strana usanza che se indossi un leopardato o uno zebrato finisci poi di conseguenza per indossare tutto lo zoo.
Vengono anche apprezzati i colori, al berlinese piacciono tanto i Fluo, e le tonalità forti spesso indossate con le fantasie, ho sempre pensato agevolasse l’essere visti di notte al buio in bicicletta.

Pensavate che questa nuova moda del vegano non toccasse anche la moda? l’ecologico/a non poteva mancare.
Stanno uscendo tessuti che non si sa nemmeno come facciano a produrli, chi non ha mai indossato un vestito fatto con la canapa o l’eucalipto?
Quella che ormai era eco-pelle (o chiamata una volta pelle finta) é diventata pelle vegana, sarà che detto così fa più figo.
Aspettando di vestirci con le bustine del the, sicuramente con l’eucalipto risparmieremo sul profumo.

Il sintetico/a, e non perché essenziale e conciso, sembra strano ma ad alcuni piacciono ancora i tessuti sintetici.
Sicuramente adatti a certe basse temperature, il pericolo è restare eletricizzati, sudorazione eccessiva e autocombustione se vicini a fonti di calore.
Colori molto basici, con qualche azzardo di rosso o blu (fan sfegatati di Primark)

I “Fashionisti” sono anche qui, come detto prima il berlinese guarda le mode da lontano. In questo periodo il Vintage è ovunque, torna tutto, velluti e tessuti glitterati, abbinata sempre la scarpa da ginnastica di marca e lo zainetto.
Lo zainetto c’è sempre, di giorno e di sera (mi chiedo cosa si portano in giro tutto il giorno, che devono anche assolutamente portarsi dietro di sera)
Per non sbagliare, vestiti di nero, con il nero non si sbaglia mai.
I più aggressivi azzardano con cappelli o cappellini

L’eleganza è accostata spesso al lavoro ho sentito dire più volte che la gente “giacca e cravatta” si trova principalmente in zone dove ci sono banche e uffici.
Ho visto però ancora eroi “eleganti” lontani da queste aree e molto spesso accostati a fashionisti, queste persone meritano un premio, specialmente se avvistati fuori dalle loro aree, all’inizio squadrati da tutti, ora stanno sicuramente influenzando anche gli altri.
Attenzione però perché se esagerati, i berlinesi eleganti tendono sempre a uscire da un film anni 90.

La mia categoria preferita, quelli che se ne fregano, detti “anticonformisti”
Metto quello che voglio, l’importante è essere diverso da voi. Non segue assolutamente le mode, spesso accostabile al berlinese comodo.
Alla fine la cosa più importante è sentirsi libero, anche se nasci sempre con un numero e la radio TV qui a Berlino ti trova sempre.
Loro mettono di tutto, su tutto, e con tutto.  Loro sono TUTTE le categorie.

Da dove arriva questo menefreghismo nel seguire le mode e andare contro corrente? Forse mai lo scopriremo.

Alzi la mano chi non è stato influenzato da uno di questi stili (e stili di vita), in genere ci si accorge solo quando si ritorna al proprio paese, dove spesso ci sentiamo fuori luogo, e sentiamo il bisogno di dire “vivo a Berlino”.

Rispetto a quelli che non cambiano e portano lo stesso jeans da quando sono andati via dall’ Italia perché tanto al giorno d’oggi i buchi sono di moda e fanno fighi, a me resta la paura che le mie due personalità berlinese e sud Europa non si rincontreranno mai, finendo per sentirmi fuori luogo lontana da Berlino, perché alla fine a Berlino, e solo a Berlino, tutto è possibile e concesso, pure uscire in pigiama.

E la adoriamo per questo.

Autore: Sara Seeholzer

About The Author

Sara Seeholzer

Sara Seeholzer, svizzera italiana, diplomata tecnica di moda, sarta e designer. Nel 2011 consegue il diploma federale in marketing comunicazione e vendita, con un’esperienza di piu di 10 anni nel settore della moda e alle spalle nomi come Hugo Boss e Ermenegildo Zegna, lavora come Stylist a Milano per poi trasferirsi a Berlino come libera professionista. Nel 2015 fonda la sua linea d’abbigliamento Nisonah Berlin, linea femminile e vintage con un tocco berlinese, eseguendo anche vestiti su misura e pezzi unici. A berlino dal 2009.

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