“SCHNELL…”

“SCHNELL…”

E’ non solo un aggettivo in tedesco, che si traduce peraltro con “veloce”, ma è una declinazione dell’anima di questo popolo, che vuole vivere la sua essenza comunitaria in modo veloce, perché finalizzato all’organizzazione.

Per chi si trasferisce in Germania sono inevitabili i confronti con le passate abitudini italiche. “Die Ampel“, ad esempio, cioè il semaforo, dopo essere diventato rosso, passa, prima di ridiventare verde, nuovamente per l’arancione, proprio a segnalare l’imminenza della rinnovata via libera col verde e prescrivere – si badi non consentire- al guidatore di tener pronto il motore e rimettersi in cammino pena la consueta strombazzata berlinese.

An der Kasse des Supermakts“, alla cassa del supermercato non troveremo, come in Italia, quella sorta di scivolo, dove la cassiera indirizza la merce dopo averla passata al lettore del codice a barre, per riporla nelle nostre buste della spesa. Il tedesco invece rimette i prodotti nel carrello e si dirige nella vicina area – munita di solito di scaffali- , dove poter riempire con tutta calma i propri acquisti, senza interrompere e turbare il flusso veloce ed ordinato del vivere comune. Pubblico e privato convivono egregiamente in Germania, ma con una valorizzazione -rispetto alla nostrana prospettiva- della prima dimensione, che rispecchia la sua stessa etimologia, “sociale” per l’appunto.

La velocità, così tratteggiata, diventa un archetipo in questa cultura e la ritroviamo anche nei mezzi pubblici, come la S-Bahn…in luogo del nostro comune tram, peraltro lentissimo a Roma; ma questa è un’altra storia.

Ora è opportuno fare una riflessione: questa velocità, a mio avviso, attiene a fatti sì organizzativi, ma è finalizzata ad un miglioramento del pubblico ed in tale misura è una declinazione esistenziale, coscientemente voluta.

Di converso, infatti, l’animo tedesco è analitico e riflessivo come dimostrano alcuni proverbi, nei quali la velocità viene stigmatizzata nei suoi aspetti deteriori: “Wer schnell entscheidet, bereut manchmal noch scheeller“, “Chi presto decide, talvolta più presto si pente“.

Posso solo concludere con un aneddoto personale, atteso che non amo, al supermercato, recarmi al famoso scaffale ed impiegare altro tempo, anche se capisco l’esigenza di non bloccare la fila…ebbene mi sono munita del famoso carrello della spesa, tipo “Sora Lella”, qui invece tanto amato, e sono diventata un furetto nel riporvi tutto dentro in base al peso, insomma per non schiacciare l’insalatina o i mirtilli. La mia prontezza mi valse un corale “Gut gemacht !“, sia da parte della cassiera, sia dalla pensionata prussiana  che mi seguiva in fila…risposi “Ich bin akademikerin…”; sì, la laurea serve soprattutto a questo, a vivere bene in comunità.

Autore: Violetta

DISSONANZE vuole essere una piccola rubrica ove parlare di alcune “divergenze” percepite da un occhio italiano a Berlino, contrasti che potrebbero essere più formali che sostanziali, se si vuole essere europei e sintetizzare molteplici aspetti culturali, che convivono molto bene qui. Leggi gli altri articoli

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Violetta

Sono italiana e faccio su e giù tra Berlino e Roma dall'estate del 2014. Amo il mare, stare all'aria aperta, leggere ed imparare cose nuove, nonché viaggiare in compagnia. In BerlinitalyPost parlo di alcune "divergenze" percepite da un occhio italiano a Berlino; contrasti che potrebbero essere più formali che sostanziali, se si vuole essere europei e sintetizzare molteplici aspetti culturali, che convivono molto bene qui a Berlino.

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