Gennarino e i baci

Gennarino e i baci
Photo Credit To Katie Poole

Porgi l’altra guancia.. quando saluti!

Il nostro fidatissimo amico Gennarino continua la sua permanenza a Berlino, tra alti e bassi. A volte la tristezza lo sfiora, facendogli provare una sorta di Heimveh (das Heimveh,- ), la nostalgia di casa; a volte invece, calmo e determinato, si sente nel posto giusto.

Nel frattempo, ha fatto amicizia con i suoi colleghi universitari, che proprio stasera lo hanno invitato per una birretta (in tedesco das Bierchen) in un bar nei pressi della Philarmonie. Gennarino non vuole fare brutta figura, infatti, dopo essersi preparato e profumato, inizia a ripetere come un mantra tra sé gli articoli tedeschi, le declinazioni degli aggettivi, i paradigmi dei verbi, e poi si dirige verso la U-Bahn.

Gennarino arriva puntualissimo, perché pensa che è bene non alimentare tutti gli stereotipi sull’italiano ritardatario, e, con sua grande meraviglia, è il primo. Dopo due minuti ecco gli amici sbucare dalla stazione. Con un paio ha davvero stretto molto, ed infatti sono i primi a camminare nella sua direzione con le braccia spalancate ripetendo: “Chaaao beloooo”( trad. “Ciao bello”). Il nostro amico si sente felice e lascia la sua postazione per andargli incontro. Pochi metri li separano, conto alla rovescia: 3, 2, 1 … E, parte una moviola.

Ora immaginate Gennarino, che ha sempre salutato gli amici con il bacio sulla guancia prima a destra e poi a sinistra, avvicinarsi inclinando di pochi centimetri la testa verso destra. Braccia aperte, sorriso a 38 denti.

Il tedesco, dal suo canto, non comprende l’attitudine di Gennarino e resta dritto ma con le braccia spalancate, pronto solo ad un eventuale abbraccio veloce o ad una stretta di mano. La collisione è in atto. I due sono a pochi centimetri l’uno dall’altro. Gennarino piega la testa verso destra ancora di più, l’amico lo asseconda abbracciandolo e poggiando la sua testa sulla spalla sinistra di Gennarino, pronto ad una brevissima stretta e al rilascio. Gennarino non comprende abbastanza velocemente da fermarsi, che quello si sarebbe trattato esclusivamente di un abbraccio e gira completamente la testa verso sinistra, pronto a baciare il compagno sulla sua guancia sinistra. Il problema è che nell’abbracciarlo, la testa dell’amico scivola più in avanti e Gennarino si ritrova a baciargli il collo.

Attimi di panico si susseguono. Il volto di Gennarino è rosso come un pomodoro San Marzano e pensa: “Almeno non l’ho baciato sulle labbra, altrimenti, che vergogna!”, e, mentre si odia per non aver aspettato la mossa del suo nem..ops.. amico, inizia a scusarsi, tra le risa del compagno: “Noi in Italia facciamo diversamente, scusa, scusa!”

In realtà Gennarino ha ragione. In Italia ci si saluta quasi sempre con il bacino sulla guancia, da destra a sinistra, ma qui in Germania è tutto un po’ una questione di abbracci, e sempre da sinistra verso destra.

Gennarino ha imparato questa nuova usanza, e la trova ancor più bella di quella italiana. Perché, magari, in un giorno malinconico, quello di cui più si ha bisogno, è un abbraccio e non un bacio.

Quindi, se vi capita di essere indecisi sul da farsi, o vi trovate o siete trovati in una situazione analoga. State tranquilli! A tutti è successo, che, in un attimo di distrazione, le proprie radici culturali hanno fatto questi scherzetti.

Consiglio: aspettare le mosse altrui!

Alla prossima 🙂

Autore: Alessandra Rago

About The Author

Alessandra Rago

Nata a Napoli ma Berlinese da 7 anni. Sono un'ex-ballerina, ma la danza fa sempre parte della mia vita. Ho studiato Studi Culturali e Studi Europei all’Università Orientale di Napoli, all’Università di Potsdam, alla Nottingham Trent University e all’Università Libera di Berlino. Mi sono formata in giro per l’Europa attraverso tirocini ed esperienze lavorative in campo politico, economico e culturale. Sono appassionata di politica ed economia! Dipingo per ordinare i pensieri e amo prendermi cura delle mie piantine.

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