“Talenti Neodiplomati”: l’esperienza di Enrico

“Talenti Neodiplomati”: l’esperienza di Enrico

Mentre c’è chi l’espatrio lo pianifica e lo organizza nei dettagli, c’è anche chi invece decide di partire cogliendo un’opportunità inaspettata. E’ quello che è successo ad Enrico Dossetto, 21 anni, di Fossano in provincia di Cuneo.

Enrico studia all’istituto tecnico industriale per quattro anni, quando decide di cambiare strada e iscriversi all’istituto turistico, recupera il programma di lingua tedesca e frequenta gli ultimi due anni. E’ proprio qui che, nonostante con modestia non si voglia definire tale, vince il bando “Talenti Neodiplomati”, un percorso di formazione riservato ai giovani del Piemonte e della Val d’Aosta per integrare il percorso di studio con un’esperienza formativa anche internazionale.

L’opportunità è quella di svolgere un tirocinio di tre mesi nella capitale tedesca presso un’agenzia immobiliare che ha clienti perlopiù italiani.

Enrico ha una base di tedesco che gli permette di sopravvivere, ma confessa: “la Germania non l’avevo mai contemplata e l’ostacolo linguistico è stato ed è ancora una grossa sfida”. Parte nell’estate 2015 insieme ad altri tre ragazzi, vincitori dello stesso progetto, con cui condivide un appartamento. La borsa prevede una copertura totale delle spese e gli permette di approcciarsi al mondo del lavoro e conoscere Berlino.

“All’inizio in agenzia svolgevo compiti vari, dall’archiviare i contratti a organizzare le visite degli appartamenti, poi ho imparato a gestire anche i clienti, quello che non mi aspettavo è che  terminati i tre mesi di tirocinio mi offrissero un lavoro part time…il tempo di tornare a prendere le mie cose, dare la notizia ai miei genitori e sono ripartito”  e aggiunge “ho pensato che anche se non era nei miei piani se non lo facevo adesso che ho 21 anni e una opportunità…probabilmente non lo avrei fatto più”.

Oggi Enrico lavora 20 ore a settimana nello stesso posto dove è iniziata la sua prima esperienza estera e la sera consegna pizze a domicilio da Joey’s Pizza nel quartiere di Steglitz. “Mi serviva un secondo lavoro per mantenermi, mi sono rivolto a questa catena di pizzerie e dato che una base di tedesco l’avevo, mi hanno subito assunto con un contratto minijob”. Lavorare in un ambiente in cui è l’unico straniero lo mette alla prova ma gli permette anche di migliorare la lingua “non ho molte alternative, o capisco e mi faccio capire…o capisco e mi faccio capire”.

Chiedo ad Enrico se desidera tornare in Italia: “No, al momento solo per le vacanze. Dopo questa esperienza sicuramente anche tornassi non andrei nel mio paese di provenienza, la metropoli ti cambia e di Berlino apprezzo la mentalità aperta, il fatto di potermi sentire libero e scevro da molti pregiudizi. E poi mi piace cambiare quartiere e ritrovarmi scenari urbani totalmente differenti”. E i tedeschi? “I tedeschi sono impazienti”, risponde, “quando tentenni con la lingua passano spesso all’inglese per agevolarti togliendoti a volte la possibilità di sforzarti, però non credo siano chiusi e freddi anzi, con i colleghi vado molto d’accodo, una volta rotto il ghiaccio si lasciano andare, almeno questo è ciò che ho notato io”.

Enrico ha deciso di viversi questa esperienza senza darsi troppi obiettivi, rimarrà finché si sentirà a suo agio e avrà voglia di restare, ma assolutamente vuole migliorare il tedesco, “questa è una priorità”, ci tiene a precisare.

Spesso le cose più belle accadono senza cercarle e un’esperienza di un tirocinio di tre mesi, ben svolto, si è trasformata per Enrico in qualcosa di più duraturo.

“Colgo ciò che di volta in volta mi accade, con umiltà e poche aspettative, il resto si vedrà”.

Qui qualche informazione in più sul bando dei Talenti Neodiplomati

Autore: Valeria Lucci

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Valeria Lucci

Laureata in filosofia e neuroscienze, vive a Berlino dal 2010 al 2012 e si trasferisce oltreoceano per due anni, ritorna poi nella capitale tedesca, consapevole che una volta trovato il proprio posto nel mondo non si possa più fuggire. Nel 2013 consegue una seconda laurea in Pedagogia con una tesi sugli effetti del bilinguismo sullo sviluppo sociale, cognitivo e linguistico del bambino. In America scopre il metodo Montessori e se ne innamora. Perdutamente. Eterna insoddisfatta è alla continua ricerca di nuovi stimoli e sfide, crede fortemente che nella vita si possa avere più di una sola etichetta e ritiene che poter variare sia un estremo privilegio. Quando è felice ci fa caso, se non lo è si adopera affinché ci sia anche solo una possibilità di poterlo diventare. Viene spesso avvistata insieme ad una cagnolina bianca, tenera, esuberante e (mal)educata.  Ha sempre tempo per: le sue serie tv preferite e scrivere. Ama i colori, le domeniche in pigiama, l'odore dei libri e chiaramente la sua città - Berlino - che non la delude mai

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