Le regole per i dipendenti durante questa crisi: il Kurzarbeitergeld

Le regole per i dipendenti durante questa crisi: il Kurzarbeitergeld

Con il coronavirus in circolazione, gli effetti sull’economia in generale e su alcuni settori in particolare non stanno tardando a farsi sentire. Le aziende si ritrovano a fare i conti con minori guadagni e questo si riflette negativamente anche sul dipendente. Per contrastare questa situazione, il governo tedesco ha messo a disposizione dei datori di lavoro la possibilità di richiedere il Kurzarbeitergeld, una misura che si avvicina alla Cassa Integrazione italiana e che permetterà ai dipendenti di continuare a ricevere lo stipendio, in presenza di una riduzione delle ore lavorative.

Di seguito vi riportiamo le domande più frequenti su questo tema, affrontate nel relativo articolo pubblicato sulla Berliner Zeitung.

Chi può richiedere il lavoro a tempo ridotto (Kurzarbeit)?

Spetta al datore di lavoro richiedere il lavoro a tempo ridotto. Il Bundestag ha approvato in breve tempo una nuova legge in materia. Con effetto retroattivo dal 1° marzo, le aziende possono ora utilizzare la compensazione per il lavoro a orario ridotto (Kurzarbeitergeld), anche nel caso in cui la perdita del lavoro riguardi solo il dieci per cento dei dipendenti. Precedentemente era necessario che fosse coinvolto un terzo dei dipendenti.

Nel concreto cosa succede al mio stipendio?

Come spiega Johannes Schipp, avvocato specializzato nel diritto del lavoro a Gütersloh, se devono lavorare a orario ridotto, i dipendenti riceveranno il 60% del loro salario netto per le ore di lavoro perse. Ad esempio, coloro che lavorerebbero solo quattro giorni alla settimana invece dei soliti cinque giorni, continuerebbero a ricevere l’80% del loro stipendio dal datore di lavoro. Il restante 20% verrà pagato ai dipendenti dall’agenzia di collocamento, ovvero dall’Agentur für Arbeit.

“Per i dipendenti con figli si tratta del 67%”, chiarisce Schipp. Tuttavia, secondo l’avvocato, queste percentuali sono limitate alla base di calcolo della contribuzione per la disoccupazione, cosa che non avrebbe particolare rilievo per i “contribuenti normali”. In casi estremi, le ore di lavoro possono essere ridotte a zero.

Il datore di lavoro può costringermi a usufruire delle ferie in questo momento?

I requisiti per la retribuzione del lavoro a tempo ridotto sono disciplinati in dettaglio nel Sozialgesetzbuch III. Di conseguenza, il datore di lavoro può dichiarare il lavoro a orario ridotto se la perdita del lavoro è inevitabile e l’azienda ha fatto tutto il possibile per ridurlo o evitarlo. “Ciò significa che prima di tutto devono prima essere “smaltite” le ore accumulate da compensare con giornate libere, gli straordinari o simili”, spiega Schipp. Inoltre, è anche possibile predisporre la pianificazione delle ferie, purché non siano già state approvate. Le ferie già approvate non possono essere annullate dal datore di lavoro così facilmente.

Secondo Schipp, non ci sono regole chiare che stabiliscono in quali circostanze si può costringere i dipendenti a prendere le ferie. A suo parere, tuttavia, in una situazione di pandemia è possibile che i dipendenti debbano per il momento utilizzare la metà o i due terzi del loro diritto alle ferie. Motivi operativi urgenti ostacolano poi i desideri dei dipendenti in materia di ferie.

Il mio datore di lavoro può scegliere chi far lavorare a tempo ridotto o chi mandare in congedo forzato?

“Nella selezione dei dipendenti, il fattore decisivo sarà in quali aree si verifica la perdita del lavoro”, sostiene l’avvocato. Se poi rimane ancora una scelta per il datore di lavoro, la selezione dovrà essere effettuata secondo equa discrezione. Il datore di lavoro non può quindi procedere in modo arbitrario.

Nelle aziende che dispongono di un consiglio dei lavoratori (Betriebsrat), l’introduzione del lavoro a orario ridotto e la regolamentazione dei dettagli sono anch’essi soggetti alla codecisione del Betriebsrat. Quindi in questo caso il datore di lavoro non può decidere unilateralmente.

E per quanto riguarda i lavoratori autonomi?

I lavoratori autonomi non possono beneficiare di un’indennità per lavoro ridotto perché non hanno l’obbligo di versare i contributi per la disoccupazione, spiega l’avvocato.

Per scoprirne di più sugli aiuti previsti per i lavoratori autonomi, vi rimandiamo all’articolo al riguardo.

About The Author

Valentina Lo Iacono

Appassionata di lingue, letteratura e ogni aspetto culturale che possa essere definito tale. Ama viaggiare e dedicarsi alle attività collaterali che un viaggio comporta. Di recente ha maturato anche un forte interesse per la tecnologia, che le offre spunti interessanti per la stesura di alcuni articoli. Qualche anno fa è approdata a Berlino e ancora non se n'è andata. Quando non scrive qui, la trovate su Cocktail di libri, un blog dedicato alla lettura e a riflessioni sull'italiano.

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1 Comment

  1. Rosario

    Da novembre 2020 cioè da quando la Germania ha deciso di chiudere la ristorazione la mia azienda (ristorante ) si è avvallata del kurzarbeit per noi dipendenti, ma con turni di 8 ore giornalieri su 4/5 giorni settimanali ci fa’ lavorare, ho notato sulla busta paga l’azienda di conto suoi paga il 30/100 dello stipendio, il restante 70 viene pagato in kurzarbeit, a me non sembra normale tutto ciò, e pertanto vi chiedo delucidazioni in merito. Grazie

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