La Principessa, il Violino e il Sogno nel cassetto. Cecilia Crisafulli la violinista della Max Raabe & Palast Orchester.

La Principessa, il Violino e il Sogno nel cassetto. Cecilia Crisafulli la violinista della Max Raabe & Palast Orchester.
Photo Credit To instagram

Chi mi conosce sa che ho una grande passione per le storie al femminile. In un’epoca nella quale la dimensione Yin è ancora surclassata da quella Yang, una donna deve ancora lavorare molto affinché la situazione arrivi ad un equilibrio accettabile. Ma non è questa la storia che voglio raccontare.

Ogni volta che conosco una donna scopro una persona speciale, ogni volta che scrivo una nuova storia ripiombo nel cuore di un universo nel quale brulica un’energia nascosta fatta di attimi indimenticabili, di vibrazioni connesse con il fulcro dell’esistenza, di passioni, di desideri, di sogni, di paure e verità.

Questa volta è Cecilia a muoversi, come una farfalla appena nata, nella mia testa dalla chioma rossa: Cecilia Crisafulli, violinista con l’aria da bambina, ma con l’esperienza di una grande professionista: basta vederla sul palco mentre muove il suo archetto tra una tessitura e un’altra per capire cosa le succede dentro.

Questa è la storia di una musicista italiana affermata all’estero e mai più tornata in Italia se non per qualche sporadico concerto con la Palast Orchester di cui fa parte dal 2007, e per riunirsi ogni tanto alla sua famiglia, di origine siciliana, che vive a Venezia. 

(Foto Instagram)

Suona da quando aveva 5 anni, prima il piano e poi il violino per stare vicino a papà Pierluigi, violinista anche lui per la Fenice (ormai in pensione), con cui si esercitava, studiava e si preparava per premi e concorsi. 

Le si accende una luce negli occhi mentre me lo racconta. Sospendo un attimo l’intervista, la fotografo, lei non vorrebbe, ma insisto: c’è un po’ di quella bambina adesso, che un po’ si commuove e che timidamente nasconde una macchia sui pantaloni che si è fatta durante la nostra colazione in questo tipico caffè berlinese, in una giornata piovosa, la prima dopo settimane di caldo torrido.

Sorride e continua a raccontarmi di come le piacesse stare con papà e di come mamma Anna Maria portasse spesso lei e sua sorella Valeria alle opere teatrali ed ai concerti per avvicinarla sempre di più a quello che poi sarebbe diventato il suo destino di musicista. 

La tappa obbligata è quella di quasi tutti i musicisti del suo calibro: diplomarsi al conservatorio nella sua città natale, Venezia.

(Foto Irma Trotta)

Sono anni intensi quelli del conservatorio, così come quelli di un’adolescenza a sognare ad occhi aperti una vita fuori da una città che lei stessa definisce un po’ cupa. 

(Foto Instagram)

Poi la svolta:  il “Volli fortissimamente Volli”

Dopo il diploma decide di approfittare di un contatto sicuro in una delle città in assoluto più poliedriche in fatto di musica e arte: Berlino. Un amico di famiglia la mette in contatto con Axel Gerhardt, spalla dei secondi violini della Berliner Philharmoniker, il quale diventa il suo maestro e che confermerà la sua passione per lo strumento.

Parte, e in tre mesi impara il tedesco studiando giorno e notte per potersi iscrivere alla Universität der Künste, l’Università delle Arti, per conseguire il Diploma Musikerziehung, allo scopo di imparare come insegnare a suonare uno strumento musicale; e subito dopo gli esami per l’ammissione anche per la Künstlerische Ausbildung, l’indirizzo di studi che si frequenta per entrare nelle orchestre.

E’ un fiume in piena Cecilia, mi parla dei primi anni in Germania, del suo amore per Piergiorgio, suo marito, conosciuto qui a Berlino in visita per fare compagnia ad un caro amico di Cecilia venuto apposta per lei. 

Amore e musica che si alternano, tra l’Italia e la Germania, e poi il desiderio di suonare in un’orchestra che diventa realtà nel 2007, quando decide di partecipare ad un concorso. 

Come nasce una Principessa

La Palast Orchester di Berlino, capitanata da Max Raabe voce solista del gruppo, indíce un concorso per la ricerca di una violinista. Cecilia è appena tornata dal Brasile dopo una vacanza e trova nella cassetta delle lettere la convocazione al concorso. Ha cinque giorni di tempo per prepararsi.

(Foto Instagram)

All’inizio non è convinta, il tempo é poco. Poi spinta da una forza di volontà che le permette di ottenere ciò che vuole, come dice mamma Anna Maria, decide di prepararsi in quei pochi giorni e studia a memoria i brani richiesti. 

Cecilia Crisafulli!”, chiamano il nome di chi ha superato il primo ed unico turno inizialmente stabilito in due fasi. All’unanimità l’orchestra decide di passare l’archetto della vecchia violinista a Cecilia, senza ascoltare più nessun’altra artista. E’ successo davvero!  E passano un po’ di giorni affinché Cecilia inizi a credere a quella che lei definisce la realizzazione di un incredibile sogno.

Dal 2007 Cecilia è la Principessa della Max Raabe & Palast Orchester, così la definisce Max il leader dell’Orchestra berlinese, in un’ intervista sul Magazine “FŰR SIE, famosa in tutto il mondo per portare nei teatri più prestigiosi una musica rivisitata di brani contemporanei, e non, in stile anni ‘20 e ‘30.

(Foto Instagram)

Cecilia è l’unica donna del gruppo, violino solista, sul palco di teatri come Canergie Hall di New York, Symphony Hall di Chicago e il Davies Symphony Hall di San Francisco, Musikverein di Vienna, Finlandia Hall di Helsinky e tanti altri, accompagna i suoi colleghi strumentisti e Max Raabe in una ensemble che si colloca nel periodo della Weimarer Republik. 

Lei adora questo genere musicale, ed è l’unico nel quale a distanza di 12 anni si sente veramente a suo agio quando suona.

Nel frattempo arriva il matrimonio con Piergiorgio e la nascita di Julia (4 anni) e Nicolas (15 mesi) con lei sui palchi di tutto il mondo.

E’ madre, Cecilia, è moglie e musicista professionista. Non rinuncia a nessuno di questi ruoli anche quando viaggia per i quasi 90 concerti all’anno. I suoi bambini anche appena nati l’hanno seguita affinché non soffrissero la sua lontananza. Julia e Nicolas hanno imparato a gattonare sul palco, tra una prova e un’altra, costantemente accanto ad una madre innamorata dei suoi bambini e della sua musica. 

Quando le chiedo chi si sente di più lei mi risponde “tutte”. 

E vuole che questo si sappia. 

Non rinuncerebbe alla sua carriera come non rinuncerebbe al suo ruolo di madre presente il più possibile; e questo me lo ripete anche quando la chiamo un giorno e sta preparando la torta per il compleanno di Giulia. 

La pervade un’energia incontenibile e sono catturata dal suo racconto che si fa più intenso mano a mano che andiamo avanti. Entriamo in qualche dettaglio più intimo come vecchie amiche, e ogni tanto i suoi occhi diventano lucidi e mi commuovo anche io. 

Mi canticchia “Mein kleiner grüner Kaktus”  mentre mi racconta l’aneddoto di quando incinta di Julia con questo brano la piccola si muoveva ritmicamente nel suo grembo. 

Siamo quasi alla fine del nostro incontro. 

I sogni di Cecilia

Ci siamo lasciate un po’ andare, ma è tardi e suo marito l’aspetta con Nicolas per andare a prendere Julia al Kita. 

Cecilia si ferma ancora un attimo quando le chiedo di parlarmi di sogni. 

Un sospiro dopo l’altro in attesa di dire la cosa giusta perchè sa che tutto questo lei lo vuole far sapere. 

Voglio essere chi sono”, lo dice quasi incerta ma solo perchè ancora non ha finito di dire ciò che ha da dire a proposito dei suoi desideri. 

Vuole essere chi è, rimanere sul palco di questa Orchestra il più a lungo possibile. Ha 36 anni Cecilia, ma pensa al suo futuro di artista ed è sicura che vuole continuare a stare sul palco. Non c’è altro posto in cui si veda. 

Poi accenna al suo paese. C’è un moto di nostalgia e delusione per essere anche lei, come molti artisti che hanno più successo all’estero che nel proprio paese, “Nemo propheta in patria”.

Il suo sogno è suonare ancora con la Palast Orchester in Italia (magari proprio alla Fenice di Venezia), e farsi conoscere come la violinista italiana del gruppo tedesco. 

Essere riconosciuta per strada e provare la sensazione di una stella come lei si sente quando sale sul palco. E’ meraviglioso come queste parole escano così spontaneamente senza riserbo alcuno. 

Cecilia è un’artista umile ed allo stesso tempo capace. Quando parla del suo lavoro diventa un’altra, ed è come se ti portasse con lei in un terreno di cui conosce ogni singolo angolo. 

Ho l’impressione che desideri far sapere al mondo intero, finalmente, del suo desiderio di emergere, di far conoscere la sua storia di artista, di donna, di madre. 

E’ bella Cecilia, di una bellezza che ti lascia a bocca aperta e non so proprio se son riuscita a comunicarvi la dolcezza e la caparbietà di questa incantevole artista che sembra appena uscita da una fiaba. 

Link:

https://www.facebook.com/cecilia.crisafulli
https://www.instagram.com/violinista_cecilia_crisafulli/
https://www.palast-orchester.de/de
https://www.instagram.com/p/B2TuM9lIRho/
https://www.facebook.com/maxraabepalastorchester/

 

 

CONNESSIONI
È una rubrica che rappresenta l’anello di congiunzione tra culture e passioni diverse che si incontrano nei luoghi dove le persone viaggiano, vivono e hanno vissuto. I protagonisti hanno affrontato ostacoli, seguito passioni e fabbricato sogni, custodendo e condividendo il segreto di un’esistenza unica. Leggi gli altri articoli

About The Author

Irma Trotta

Mi chiamo Irma Trotta Conti e mi definisco una passionaria della vita, ovvero mi lascio travolgere con grande slancio da tutto ciò che migliora, anche solo con un sorriso, la mia vita e quella degli altri. Vivo a Berlino dal 2016 con la mia famiglia e, in questa poliedrica città, sto conoscendo persone speciali che mi confermano quanto sia determinante la condivisione e lo spirito di collaborazione: credo infatti che chi ha deciso di cambiare la sua vita cambiando Nazione, scopre necessariamente un'umanità universale e finalmente smette di essere individualista. Amo scrivere della vita e dell'amore: mi affascinano le storie delle persone che incontro e se riesco le racconto. Sono diplomata in naturopatia, disciplina che ha cambiato positivamente il mio approccio nei confronti della vita intesa come benessere di corpo e della mente. Lavoro da anni con i fiori di Bach che utilizzo anche per piante e animali. Ma soprattutto sono mamma di tre figli.

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *