Intervista a Caterina Nicolosi Granβmann.

Granβmann

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Intervista  a Caterina Nicolosi Granβmann, 48 anni, psicologa e psicoterapeuta; berlinitaliana da ben 18 anni.

Incontro la Dott.ssa Granβmann nel suo studio : bianco grande e accogliente.

Mi spiega immediatamente che utilizza un metodo un po’ “tedesco” per le sue sedute : intanto fa levare le scarpe (regina delle abitudini tedesche) poi mi spiega che durante gli incontri le due sedie sono faccia a faccia, solo un tavolino è tra lei e il paziente. Niente lettino, niente schiena al paziente.

L’atmosfera è accogliente e mi rendo immediatamente conto che non mi basterà mezzora, perché vorrei scoprire veramente tutto della sua metodologia.

1 – “ Perché hai deciso di venire proprio a Berlino e cosa facevi prima in Italia ? Da quanto tempo sei qui e cosa facevi prima in Italia?”

A Berlino mi racconta, c’è da 18 anni… non esattamente una Berlinitaliana “novella” e vi è capitata dopo aver sposato un tedesco. Lei è Siciliana DOC, di Trapani, ma ha studiato a Roma. Finito il percorso di studi, mi dice di aver lavorato in una comunità terapeutica per psicotici a Roma: uno stage attraverso il quale è giunta grazie ad una conoscenza che le ha permesso di capire tutto ciò che sui libri non è permesso di imparare sulla psicosi.

Ha fatto molto volontariato, con terapia di gruppo e individuale . Dopo aver finito la specializzazione in psicoanalisi Gestalt/Junghiana è venuta qui a vivere, ed è rimasta incinta. Per due anni, quindi, ha fatto la mamma cercando di imparare la lingua. Il suo primo lavoro però, lo ricorda bene… dava lezioni d’italiano in inglese per una scuola pubblica, il quale le ha permesso di continuare a studiare e specializzarsi in psicoterapia comportamentale e completare il suo percorso con un tirocinio in una piccola clinica fuori Berlino.

2 – “Raccontaci qualcosa della tua attività qui”

Qui tiene corsi gratuiti di meditazione a Charlottenburg ed ha il suo studio privato, dove gestisce pazienti in Inglese, Tedesco e Italiano.

3 –“ Com’è stato l’impatto con la mentalità tedesca, e quali difficoltà può incontrare un italiano con la mentalità tedesca?”

I primi due anni sono stati difficili… ma in realtà ha una teoria molto affascinante sugli italiani e i tedeschi. Caterina pensa che siamo molto complementari, e che abbiamo molto da imparare da loro. La loro disciplina e il loro senso civico si sposano bene con la nostra gioia di vivere e il nostro calore.

4 –“La cosa di Berlino che ti affascina di più e quella di meno?”

Berlino è internazionale, aperta, piena di tutto e di tutti. Tuttavia anche per lei il primo impatto è stato molto duro. Con i tedeschi all’inizio bisogna essere forti, sono molto distanti e non è facile iniziare.

5 –“ La cosa che più ti manca dell’Italia e quella che invece sei felice di aver lasciato? quella che più ti piace e quella che meno sopporti”

La cosa che più le manca è la comunicazione fine a se stessa: parlare con tutti… quella comunicazione che viene dal cuore tipica degli italiani.

Quella che meno le manca e che proprio non sopportava del modo di fare italiano è l’inciviltà, la mancanza di regole.

6 –“ Il tuo cibo preferito a Berlino”

Sauerkraut fatti con la parte magra del maiale (ma solo come li fa lei, precisa ridendo, da buona sicula)

7 –“ Il posto del cuore a Berlino”

Schloβ Charlottenburg ; il bellissimo parco. Ma anche la Museum Insel ; perché le ricorda l’Italia come stile architettonico e paesaggistico.

8 –“ Che cosa consiglieresti a chi sta per trasferirsi a Berlino?”

Di imparare bene la lingua subito, di integrarsi e provare a fare il proprio lavoro qui, senza accontentarsi.

9 –“Quale pregiudizio gli Italiani dovrebbero abbandonare sui tedeschi e viceversa?”

Gli italiani dovrebbero imparare che i tedeschi non sono cosi rigidi come sembra…” si, molto più di noi” ci ride su; ma dovremmo imparare da questo loro modo di essere. Per inverso loro dovrebbero imparare che non siamo cosi superficiali e pensare che loro siano migliori di noi… ma che fa solamente parte del nostro modo di vivere, la nostra cultura latina.

10 –“ Tre cose per essere felici a Berlino?”

Il mare, una pasticceria Siciliana e il sole tutto il giorno d’inverno.

Perfetto, dico io.

Autore: Lucrezia Butera

About The Author

Lucrezia Butera

Sono Genovese, Laureata in Psicologa Generale e specializzata in Criminologia all’Università di Torino poi abilitata alla professione presso l’ateneo di Firenze. Nel mio studio offro consulenza psicologica e percorsi terapeutici personalizzati per adulti, bambini e adolescenti; la mia idea di percorso terapeutico è volta a lavorare sul soggetto più che sulla problematica, perché ognuno di noi è il centro di se stesso. Ho prestato consulenza presso comunità terapeutiche per minori autori di reato e non, nelle quali ho avuto modo di apprendere e applicare le differenti tecniche di Arteterapia e la loro rielaborazione. Ho formato percorsi di terapia di coppia e famigliare, presso il Centro Studi per la Terapia della Coppia e del Singolo di Genova oltre che consulenze di gruppo volte alla cura dei disturbi di tipo emotivo che possono inficiare la sfera sessuale, famigliare, lavorativa e sociale del paziente. Ho concluso il mio percorso di studi con un Master in consulenza tecnica di ufficio per il lavoro con i tribunali penali (CTU/CTP). Appassionata di psicologia infantile, sono venuta a Berlino per conoscere le realtà degli asili bilingue, presso i quali ho lavorato nel 2015. Attualmente sono impegnata all’interno di "Infermieri Italiani" , progetto per la consulenza e il sostegno degli italiani a Berlino sotto ogni punto di vista (medico e psicologico) , dove organizzo corsi di: • arte terapia infantile • pre/postparto • mindfullness • terapia del singolo • consulenza familiare Faccio inoltre parte della redazione di questo giornale “Berlinitaly.post” dove scrivo articoli a sfondo psicologico sociale.

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