Die kleine Hexe e la banalità del male

Die kleine Hexe e la banalità del male

“Die kleine Hexe” (“La piccola strega”) è il titolo di un film uscito ieri nella sale cinematografiche tedesche e si ispira all’omonimo romanzo di Otfried Preußler: scrittore per ragazzi di origine boema e formazione tedesca, è stato insignito peraltro del Premio Andersen, il più prestigioso riconoscimento italiano nel campo della letteratura per l’infanzia.

La protagonista è una strega di soli 127 anni, guarda caso dai capelli rossi, con un nasino prominente, dai vestiti particolari con tanto di calze a righe e borsa di stoffa davvero variopinta, con una passione per il lavoro a maglia -che pratica coi suoi ferri persino nella tinozza da bagno mentre ripassa le formule magiche nel Libro delle Ombre-, di carattere un poco impertinente ed un gran bel sorriso aperto alla natura umana e non. Vive infatti una deliziosa casina nel bosco incantato, sempre verde e stranamente lucentissimo per Crucconia, in compagnia del suo fedele corvo Abraxas, saggissimo come il nostrano grillo parlante di Pinocchio. Si è messa in testa, come ogni teen ager che si rispetti anche in tal settore, di prendere parte al gran ballo delle streghe sul monte Block (catena dell’Harz) durante Walpurgisnacht (“La notte di Valpurga”) nonostante il loro divieto. Colta in flagrante dalle anziane, viene cacciata dal sabba e le viene imposto di studiare un anno per diventare una buona strega e poter prendere parte ufficialmente alle danze.

Ad un certo punto della storia una strega cattivissima, per niente persuasa del comportamento della nostra protagonista che con generosità mette al servizio della comunità i propri poteri ed una sensibilità dalla mille sfumature, le richiede come prova di stregoneria e di concerto con le altre fattucchiere di trasformare i bambini in sassi. La vecchia megera intuisce il turbamento della giovane apprendista e le intima pure: “Deciditi!”.

Quell’imperativo mi è cruciale, perché credo riguardi ognuno di noi in diversi contesti. Ti riporta infatti in te stesso, nella personali capacità di scegliere e autodeterminarsi…mi spinge ancora alle così lontane difese dei criminali nazisti nel processo di Norimberga: “azioni compiute per ordine superiore”. Frasi che hanno portato la filosofa tedesca Hannah Arendt a teorizzare nel suo saggio “La banalità del male” in riguardo del processo al nazista Eichmann, l’inconsapevolezza -a suo parere- delle scelte criminali compiute in nome di quel regime totalitario. Il nocciolo dell’opera è proprio l’analisi delle relazioni fra la facoltà di pensare, la capacità di distinguere tra giusto e sbagliato, la facoltà di giudizio, e le loro implicazioni morali.

HANNAH

E così, mentre guardo il film, torno ad osservare la piccola strega, che proprio non ce la fa a trasformare i bambini suoi amici in pietre, ma anzi li protegge disegnando intorno ai loro lettini un cerchio magico con della polvere di stelle. Lungi dal divenire una buona strega, sceglie quindi di essere un’altra cosa, cioè una strega buona, perché a far del bene ci si guadagna sempre. La piccola Strega, discriminata dalle sue colleghe per via della sua giovane età,  è intraprendente ed é cresciuta dal punto di vista spirituale, tanto da sapersi riscattare dai pregiudizi e mettere al contempo i suoi poteri magici a disposizione degli altri.

All’improvviso eccola che con la sua scopa irrompe ed impazza nella sala del cinema e sparge la sua polvere magica pure su di me, pronuncia una formula ed inizio a parlare anch’io in tedesco, fluente:

Ich bin am 30. April geboren, die Walpurgisnacht. Ein deutsches Märchen erzählt, dass die guten Hexen während dieser Nacht sich auf dem Blocksberg treffen.
In dieser Nacht verssamelten auch die Hexen um ein großes Feuer. Villeicht kann ich mir ihre Reden vorstellen…

BRUNILDE: “Ich muss auf Isolde warten, weil sie immer zu spät ist”.
ISOLDE: “Mach dir keine Sorge darüber… bin ich hier, obwohl es viel Verkehr mit so vielen fliegenden Hexen auf den Besen gibt…”.
BRUNILDE: “Na, Ja. Wo ist die kleine Hexe? Hast du sie gesehen?”
ISOLDE: “Doc, aber, weiß du!? Sie ist nur 128 Jahre”.
DIE KLEINE HEXE: “Abraxas, wir mussen gehen, schnell, nimm mein Zauberbuch!”… Es tut mir leid für die Verspätung.”.
BRUNIKDE: “Sei püntlich, bitte”.
ISOLDE: “Unsere liebe kleine Hexe, was hast du während dieses Jahres gemacht? Wir hörend dich…”.
DIE KLEINE HEXE: “Ich habe: den armen Menschen geholfen, neue Freunde gefunden, die Bösewichte bestraft…”.
ABRAXAS, DER RABE: “…und natürlich das Zauberbuch gelesen…”.
BRUNILDE UND ISOLDE: “Ganz gut, du kannst jetzt eine große werden, die mit uns auf diesen Berg herumfliegen darf. Heute, wie immer, sammeln wir uns um das große Feuer, un die schlechten Dinge zu verbrennen.”.
DIE KLEINE HEXE: “Was? Warum?”.
BRUNILDE: “Stimmt. Das ist die Meinung der Walpurgisnacht. Darüber haben wir kürzlich verbrennt und gefeiert wurden:
am 30. April 1859 waren die Österreichen während eines Unabhängigkeitskrieges von den Italienern geschlagen…leider wurden die Italiener immer dominiert;
am 30. April 1945 beging Adolf Hitler Selbstmord mit seiner Frau, aber es ist bekannt, dass er nicht alle Tassen im Schrank hatte…
und heute, 30. April 1975 haben die Nordvietnamesen definitiv die Südvietnamesischen und die amerikanischen Soldaten besiegt…”.
DIE KLEINE HEXE: “Wie viele unnötigen Leiden…”
ABRAXAS, DER RABE: “Stimmt, aber die menschen sind oft weniger vernünftig als Tiere…”.
ISOLDE: “Einen Moment, bitte, heute können wir nicht nur das Ende des Krieges feiern, sondern auch die Geburt einer weiteren kleinen Hexe…und wir wünschen ihr viel Glück und viele Spinnen.”.

Und alle Hexen sprachten ihre Zauberformel: “Bija-ganita!“.

Buona visione !

Autrice: Violetta

DISSONANZE vuole essere una piccola rubrica ove parlare di alcune “divergenze” percepite da un occhio italiano a Berlino, contrasti che potrebbero essere più formali che sostanziali, se si vuole essere europei e sintetizzare molteplici aspetti culturali, che convivono molto bene qui. Leggi gli altri articoli

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Violetta

Sono italiana e faccio su e giù tra Berlino e Roma dall'estate del 2014. Amo il mare, stare all'aria aperta, leggere ed imparare cose nuove, nonché viaggiare in compagnia. In BerlinitalyPost parlo di alcune "divergenze" percepite da un occhio italiano a Berlino; contrasti che potrebbero essere più formali che sostanziali, se si vuole essere europei e sintetizzare molteplici aspetti culturali, che convivono molto bene qui a Berlino.

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