Ponybob: l’applicazione che ti sposta a Berlino.

Ponybob: l’applicazione che ti sposta a Berlino.

Quando la ricerca della soluzione di un problema porta l’arrivo di nuove idee e soluzioni per tutti.  Fabrizio, Armando e Janne ne sanno qualcosa, infatti, sono proprio loro gli inventori della nuova applicazione per smartphone, fatta su misura per Berlino ma pronta a spopolare nel resto del mondo. Chi di noi, abitanti di questa splendida città non ha ma avuto bisogno di aiuto in vari traslochi o di un mezzo per trasportare piccoli o grandi oggetti da una parte all’altra della città? Ecco, questa nuova app permette che questo possa accadere con semplicità senza dover ricorrere al noleggio di un furgone, all’utilizzo di qualche taxi per mobili o ancora più costoso affidarsi ad imprese di traslochi senza averne un reale bisogno.

Fabrizio Vinci, Armando Giorgini e Janne Tervonen sono gli inventori di questa nuova applicazione. Fabrizio di 37 anni vive a Berlino da diversi anni, Armando 43 anni, avvocato, ha vissuto per otto anni tra Roma e Berlino e adesso si sposta anche a Bruxelles, Janne 36  anni vive a Berlino da 10 anni.

Intervistiamo i ragazzi e capiamo meglio di cosa si tratta.

Perché avete deciso di venire proprio a Berlino? Cosa facevate prima in Italia?

Fabrizio: “Ho studiato Digital Design all’Istituto Europeo di Design di Roma e ho lavorato per diverse agenzie di comunicazione. Nel 2008 ho deciso di trasferirmi a Berlino perché ero in cerca di nuovi stimoli creativi che la città ha sicuramente saputo offrirmi.”
Armando: “Devo ringraziare Easyjet e Ryanair perché da dieci anni rendono possibile la mia vita così come è strutturata. Sono sposato con una donna tedesca e ho due bimbi. Mi sono trasferito a Berlino perché ero attratto dalle possibilità immobiliari, dagli spazi di libertà e dall’amore per mia moglie. Dopo qualche tempo ho iniziato anche a lavorarci come avvocato trovando tanta disponibilità e interesse nei miei confronti, scoprendo che la mia vita poteva essere molto più facile, comoda e produttiva di quanto non lo fosse vivendo solo in Italia.  Posso dire che a Berlino mi sono riscattato e ho messo in pratica gli anni di esperienza fatti in Italia.”
Janne: “Ho studiato marketing internazionale e avevo già vissuto in diversi paesi durante gli studi. Dopo la laurea mi sono trasferito a Berlino perché avevo già visitato la città e ne ero rimasto molto incuriosito per cui volevo capire ma soprattutto provare come fosse la vita qui; la cosa non mi ha assolutamente deluso infatti ho trovato molto stimolante vivere in questa città, è per questo che da allora ci sono rimasto.”

ponybob 01Raccontateci di questa applicazione, a cosa serve e come è nata.

Fabrizio: “Circa due anni fa dovevo trasferirmi in un nuovo appartamento e dovevo portare con me solo poche cose. Un’azienda di traslochi non era indicata per trasportare pochi oggetti in quanto il prezzo sarebbe stato troppo alto. Noleggiare un’auto sarebbe stata forse una soluzione ma non avevo la carta di credito per farlo e comunque avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a spostare le cose. Cercai un’app che facesse al caso mio ma non c’era. Dai problemi nascono le soluzioni e quindi mi venne l’idea di realizzarne una. Ne parlai con i miei due amici Janne e Armando e decidemmo di farlo insieme. Personalmente mi occupo del design dell’app e del sito internet. “
Armando: “L’idea è venuta a Fabrizio e Janne. Io l’ho trovata molto promettente e mi sono aggiunto volentieri. abbiamo così fondato una società e io mi occupo degli aspetti legali. Crediamo che il bacino di utenza della nostra applicazione possa essere enorme a Berlino. La BVG funziona troppo bene, ma non consente di effettuare trasporti! Conosco pochissime persone che hanno un’auto qui e in tanti non hanno la patente, eppure si spostano benissimo da una parte all’altra, cosa alquanto impensabile in quasi tutte le altre città del mondo, spesso però si trovano a dover affrontare un piccolo problema: il trasporto di oggetti di media e piccola dimensione. Noi abbiamo creato una piattaforma che può offrire una soluzione economica e social ad una comunità di persone che già esiste e che ha solo bisogno di essere messa in connessione. Noi crediamo in questa collettività transnazionale di giovani, aperti e curiosi.”
Janne: “Io mi occupo principalmente del marketing, della comunicazione e dell’acquisizione utenti ma spesso facciamo brainstorming per avere delle idee nuove insieme dato che per il momento siamo solo in tre.”

Com’è stato l’impatto con la mentalità tedesca? Quali sono le difficoltà che un italiano può riscontrare?

Armando: “Non posso lamentarmi della mentalità tedesca, ho sposato una berlinese e trovo che a Berlino ci sia un mix di rispetto, legalità e libertà forse unico. La grande difficoltà per gli italiani è la lingua tedesca, effettivamente piuttosto ostica. Ci vuole tempo e applicazione per impararla e farla propria.”

Cosa di Berlino ti affascina di più e cosa sopporti meno?

Fabrizio: “Adoro la sensazione di libertà che solo questa città riesce a darmi, sopporto meno il fumo in alcuni locali.”
Armando: “Mi piacciono molto i grandi spazi e le dimensioni della città. Quello che di Berlino mi infastidisce può sembrare particolare me è abbastanza essenziale, non sopporto essere criticato a voce alta quasi giornalmente in luoghi pubblici per comportamenti che altrove passerebbero inosservati (ad esempio se mi fermo nel mezzo di un marciapiede, magari largo quattro metri, massimo dieci secondi di tempo e passerà sicuramente qualcuno sbuffando ed intimando di spostarmi con suoni gutturali).”
Janne: “Amo la diversità di ogni quartiere che è praticamente una città a sé.  Mi da invece noia il servizio  a volte scortese nei confronti della clientela, soprattutto nei supermercati.”

Cosa ti manca più dell’Italia? Cosa sei felice di aver lasciato?

Armando: “Mi manca la varietà dei mercati contadini, dove trovi qualsiasi tipo di frutta e verdura provenienti direttamente dai campi e con costi del tutto differenti. Sono felice di aver lasciato un sistema nel quale fatichi 100 per lavorare ma per poi guadagnare 10.”

Qual è il tuo cibo preferito a Berlino?

Armando: “La cucina etnica (vietnamita, medio-orientale, giapponese) è la mia preferita, semplice, abbordabile, affidabile.”

Qual è il tuo posto del cuore a Berlino?

Fabrizio: “Volskspark Friedrichshain.”
Armando: “Il colle accanto alla Wasserturm.”
Janne: “Tempelhofer Feld.”

Cosa consiglieresti a chi sta per trasferirsi a Berlino?

Armando: “Studiare bene il tedesco, ci vuole almeno un anno ed è di fondamentale importanza.”
Janne: “Pensare bene a quali siano i motivi che spingono a trasferirsi proprio qui, Berlino non è la città che tanti immaginano nella quale tutto costa poco, case incluse, o ritenere che sia facile trovare lavoro. Per tanti la realtà alla fine è dura.”

Quale pregiudizio verso gli italiani dovrebbero abbandonare i tedeschi? Quale pregiudizio verso i tedeschi dovrebbero abbandonare gli italiani?

Armando: “Credo che i tedeschi ci amino di più di quanto pensiamo e non è vero che  non sono flessibili, forse meno rispetto a noi ma non del tutto.”

Tre cose da avere/essere per vivere felici a Berlino.

Armando: “Imparare il tedesco, girare in bici (la macchina non serve, c’è Ponybob), trovare una casa, possibilmente luminosa e ben riscaldata.”
Janne: “Lavoro, casa, amici, il segreto della felicità.”

ponybob 02

Scarica la nuova applicazione sul sito ufficiale:
http://ponybob.eu/

Autore: Enza Granato

About The Author

Enza Granato

Ciao, sono Enza Granato, ho 27 anni e vengo da Fasano, Puglia. Sono laureata in Scienze della Comunicazione e vivo a Berlino dal 2013. Nel tempo libero mi piace scrivere, dipingere e ballare. Parlo inglese, tedesco e spagnolo.

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