I corti animati all’Interfilm

I corti animati all’Interfilm
Photo Credit To Cosmoetico (trailer) - di Martina Scarpelli

C’è un genere molto florido e ricco tra i cortometraggi che è quello dell’animazione: in questo campo si sperimenta, si provano nuove tecniche visive, si raccontano storie intense e sempre nell’arco di pochi minuti. Due programmi dedicati all’Italia dell’Interfilm trattavano proprio dell’animazione e delle sue tante, ma soprattutto variegate sfaccettature.

Animaitalia: tecnica e profondità nei cartoni animati

Chi ha detto che i cartoni animati sono per bambini? I corti animati smentiscono di sicuro questa presa di posizione: infatti ogni animazione è carica di significati e considerazioni, a volte difficili da comprendere anche per gli adulti. È così che in “Cosmoetico” di Martina Scarpelli, una ragazza si interroga sull’universo, immergendosi, perdendosi e unendosi alla materia stessa, intenta nelle sue considerazioni, cercando di raggiungere la più piccola particella per capire di cosa è fatta e se questa influenzi la realtà delle cose da noi percepita. I 30 corti che costituiscono questa sezione si concentrano tutti su diverse tecniche e danno vita all’animazione italiana, come suggerisce il titolo del programma, per arrivare forse all’anima dell’Italia? Non a caso si racconta la storia di Gabriele Bortolozzo, un operaio che ha denunciato l’uso di gas cancerogeni al Petrolchimico di Porto Marghera, ne “El mostro. La coraggiosa storia di Gabriele Bortolozzo” diretto da Lucio Schiavon e Salvatore Restivo. Prospettive particolari si riscontrano in “The box” diretto da Doc Di Carlo e Fabio Giardinelli, dove una scatola-cagnolino si ritrova a tu per tu con le proprie paure; in “Detours” di Nico Bonomolo, una palla da biliardo gira per il mondo, intrecciandosi alle vite di altre persone, dove la musica di sottofondo al suo viaggio pare quasi conferire all’intero corto un alone nostalgico-romantico; infine in “Portrait” di Donato Sansone emergono dei volti trasfigurati in maniera surreale, volti a mostrare una diversa sfaccettatura della persona reale. Una degna conclusione di questa immersione nei corti animati contemporanei è data da “Arco e Frecce” di Francesco Vecchi, un giallo dai tratti comici.

La linea animata: la storia dei corti animati nel tempo

Nell’ultima giornata dell’Interfilm Festival si è anche tenuto questo programma speciale, dove sono stati raccontati 60 anni di storia dei corti animati in Italia, partendo dal 1946 con il corto in bianco e nero “L’ultimo Sciuscià” fino ad arrivare al 2006 con “La memoria dei cani” di Simone Massi. Immancabili i corti del famoso Bruno Bozzetto e di Osvaldo Cavandoli: ne “Una vita in scatola” si tratta della vita dell’uomo racchiusa in schemi ben precisi, quasi si vivesse sempre in una scatola, mentre ne “Le cavallette” (uno dei pochi cortometraggi candidati all’Oscar, nel 1991) viene raccontato come nonostante tutte le guerre, il prato ricresca sempre e vi ritornino le cavallette così come tutti gli altri insetti. Originalità e divertimento sono assicurati con alcuni famosi corti de “La Linea” ideati come pubblicità per Lagostina. 

Interforum: cortometraggi questi sconosciuti…

È durante la discussione moderata da Andrea Martignoni, sound designer di corti animati, alla presenza di alcuni ideatori che hanno presentato i loro lavori all’interno dei vari programmi dedicati all’Italia, Alessia Travaglini, Francesco Vecchi, Rino Stefano Tagliafierro e Roberto Catani, che è emerso il vero stato delle cose. Purtroppo, in Italia mancano ancora dei veri e propri canali di distribuzione per i cortometraggi, che spesso sono autoprodotti, e non esiste ancora un sovvenzionamento ben preciso da parte dello Stato, rendendo così questi piccoli capolavori maggiormente di valore, ma poco diffusi. Attualmente sembrerebbe che questo genere sia destinato a rimanere nell’ombra e continuare ad essere considerato un genere di serie B o anche di nicchia, ma non è forse tempo di puntare i riflettori anche su altre forme artistiche diverse dai film? Grazie a festival in giro per il mondo è possibile apprezzarli e conoscerli, omaggiando questi film brevi, che meritano ancora molta più considerazione. Per ora si tratta solo di un piccolo passo verso un futuro…altro, se non migliore.

Autore: Valentina Lo Iacono

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Valentina Lo Iacono

Appassionata di lingue, letteratura e ogni aspetto culturale che possa essere definito tale. Ama viaggiare e dedicarsi alle attività collaterali che un viaggio comporta. Di recente ha maturato anche un forte interesse per la tecnologia, che le offre spunti interessanti per la stesura di alcuni articoli. Qualche anno fa è approdata a Berlino e ancora non se n'è andata. Quando non scrive qui, la trovate su Cocktail di libri, un blog dedicato alla lettura e a riflessioni sull'italiano.

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