Intervista a Stephanie Groitzsch

 

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Intervista a Stephanie Groitzsch, 30 anni, Psicologa e Psicoterapeuta, direttrice dell’Agenzia per Italiani a Berlino.

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Incontro la Dottoressa Groitzsch nel suo studio; Il “Loesbar” o Bar delle soluzioni. E’ sera, mi fa accomodare di fronte a un the caldo:

“Perché hai deciso di venire proprio a Berlino e cosa facevi prima in Italia? Da quanto tempo sei a Berlino e che lavoro facevi prima di questo.”

In realtà, con la Dott.ssa Groitzsch non possiamo essere proprio attinenti alle domande, poiché lei è tedesca, di Zwickau precisamente. Dal 2009 abita a Berlino, dove ha iniziato l’Università di Psicologia nella cittadina di Potsdam. Dopo un breve stage in Italia di qualche settimana (a Catania) ha deciso di trasferircisi per fare un’esperienza più lunga all’estero. Parallelamente completava la scuola di terapia sistemico/relazionale viaggiando spesso in Germania. Fino al 2012 ha abitato nella bella città balneare dove ha aperto uno studio per la terapia dell’apprendimento con i bambini dislessici.

“Raccontaci qualcosa della tua attività qui”

La Dott.ssa inizialmente si occupava di consulenza familiare all’interno del suo studio, con l’uso della terapia di tipo sistemico relazionale applicava (e tutt’oggi applica) tecniche di rilassamento profondo, ad esempio la “Trance” (simile alla ipnosi) per calmare gli stati di ansia profonda. Tuttavia il suo studio offre la possibilità agli italiani che cercano di sistemarsi qui a Berlino di ricevere molteplici servizi : consulenza lavorativa; corsi di tedesco, consulenza burocratica, assistenza per aprire un’attività.

“Come è stato l’impatto con la mentalità italiana e quali sono le difficoltà che un tedesco può incontrare con la mentalità italiana e viceversa”

La ragione per la quale la Dott.ssa ha deciso di tornare in patria è stata la mentalità e una parte della cultura italiana, che poco l’hanno fatta sentire protetta, a suo agio, avvantaggiata nella burocrazia. Il sistema sanitario e politico non garantisce l’incolumità dei suoi cittadini, quindi sentendosi a rischio ha deciso di ritrasferirsi a Berlino, trovare un appartamento e ricominciare da zero con una nuova partita IVA, un nuovo studio e una nuova vita. Inizialmente la maggioranza della sua clientela le si rivolgeva per consulenze burocratiche, ragione per la quale ha fondato l’Agenzia per Italiani a Berlino, che aiuta gli italiani a destreggiarsi nelle pratiche quotidiane tedesche.

Al suo ritorno a Berlino, l’impatto (di nuovo) con la mentalità tedesca è stato strano. Mi spiega che il senso di fiducia e di protezione l’hanno fatta sentire a casa, che le pratiche quotidiane di lavoro sono state più semplici e immediate, che se un ufficio tedesco dice si, è si; viceversa se è no. Cosa che in Italia non le succedeva mai. Tuttavia trova questa mentalità molto pesante, pensiero il quale la porta a rivelarmi che secondo lei gli italiani e i tedeschi sono perfetti assieme: una combinazione di estrema flessibilità ed estrema ristrettezza (mi svela che il suo compagno, è appunto, italiano).

“La cosa che più ti ha affascinato di Catania e quella meno”

L’impatto con gli abitanti, il caldo, il mare magnifico sono i suoi punti forti; la burocrazia, la mentalità e il fatto che nessuno può arrivare in alto da solo con le proprie forze, sono gli svantaggi.

“La cosa che più ti manca dell’Italia e quella che sei felice di aver lasciato, cosa ti piace e cosa non sopporti dell’Italia”

Le mancano il sole, il mare e le persone sorridenti per la strada, è felice di essersi allontana da corruzione e mafia. Lei pensa che l’Italia abbia una marea di risorse sprecate, come il turismo, la moda e l’arte proprio per la mancanza di organizzazione e correttezza pubblica.

“Quale era il tuo cibo preferito in Italia e quale qui a Berlino”

Il sushi (internazionale) e l’anatra con i crauti per la cucina tedesca. Per quello che riguarda quella italiana le lasagne al ragù.

“Quale è il tuo posto del cuore qui a Berlino”

Le altalene di Mauerpark, posto dove ha avuto l’illuminazione a riguardo del suo studio a forma di “bar” : il Loesbar , ossia il bar delle soluzioni.

“Cosa consiglieresti a chi vuole trasferirsi a Berlino”

Venire con molti soldi, e informarsi molto bene anche attraverso associazioni come la sua. Anche il pensiero positivo, la calma e la determinazione sono fondamentali per la buona riuscita e l’affermazione qui a Berlino (come in ogni parte del mondo, d’altronde). E’ necessario non fidarsi di tutti, stare molto attenti alle fregature che riguardano lavori sottopagati o contratti di affitto in nero; realtà molto presente nel panorama Berlinese.

“Quale pregiudizio verso gli italiani dovrebbero abbandonare i tedeschi e viceversa”

Nessun pregiudizio è vero se si parte con la mentalità aperta a ricevere qualsiasi idea, solo cosi ci si ritroverà a proprio agio in ogni situazione. Per quello che riguarda gli italiani invece pensa che sia necessario sfatare il mito che siamo tutti mafiosi e corrotti, oppure poco puntuali e berlusconiani.

“Tre cose da avere per essere felice a Berlino”

Persone care, soldi in giusta quantità e anche un pensiero positivo nelle difficoltà.

 

 

Autore: Lucrezia Butera

About The Author

Lucrezia Butera

Sono Genovese, Laureata in Psicologa Generale e specializzata in Criminologia all’Università di Torino poi abilitata alla professione presso l’ateneo di Firenze. Nel mio studio offro consulenza psicologica e percorsi terapeutici personalizzati per adulti, bambini e adolescenti; la mia idea di percorso terapeutico è volta a lavorare sul soggetto più che sulla problematica, perché ognuno di noi è il centro di se stesso. Ho prestato consulenza presso comunità terapeutiche per minori autori di reato e non, nelle quali ho avuto modo di apprendere e applicare le differenti tecniche di Arteterapia e la loro rielaborazione. Ho formato percorsi di terapia di coppia e famigliare, presso il Centro Studi per la Terapia della Coppia e del Singolo di Genova oltre che consulenze di gruppo volte alla cura dei disturbi di tipo emotivo che possono inficiare la sfera sessuale, famigliare, lavorativa e sociale del paziente. Ho concluso il mio percorso di studi con un Master in consulenza tecnica di ufficio per il lavoro con i tribunali penali (CTU/CTP). Appassionata di psicologia infantile, sono venuta a Berlino per conoscere le realtà degli asili bilingue, presso i quali ho lavorato nel 2015. Attualmente sono impegnata all’interno di "Infermieri Italiani" , progetto per la consulenza e il sostegno degli italiani a Berlino sotto ogni punto di vista (medico e psicologico) , dove organizzo corsi di: • arte terapia infantile • pre/postparto • mindfullness • terapia del singolo • consulenza familiare Faccio inoltre parte della redazione di questo giornale “Berlinitaly.post” dove scrivo articoli a sfondo psicologico sociale.

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