Divieto di circolazione per i diesel. Cosa potrebbe accadere a Berlino.

Divieto di circolazione per i diesel. Cosa potrebbe accadere a Berlino.
Photo Credit To eugeniu

Le città tedesche possono ricorrere alla misura del divieto di circolazione delle auto diesel per migliorare la qualità dell’aria. Lo ha sancito il tribunale amministrativo federale di Lipsia martedì scorso respingendo il ricorso dei Land del Baden-Wuerttemberg e del Nord Reno-Westfalia secondo cui la materia non sarebbe di competenza comunale ma federale. Nei mesi scorsi, infatti, le corti di primo grado di Stoccarda e Düsseldorf, su ricorso di associazioni ambientaliste, capeggiate dalla Deutsche Umwelthilfe, avevano chiesto alle autorità cittadine di introdurre divieti di circolazione come unica misura efficace a contenere le emissioni di biossido di azoto (NO2). 

E ora i giudici amministrativi hanno dato loro ragione, stabilendo che la misura è legale e che non è necessaria una regolamentazione a livello federale perché le città possano applicarla. Da anni diverse città tedesche non rispettano i limiti dell’inquinamento atmosferico. Anche l’Ue ha minacciato la Germania di un procedimento davanti alla Corte europea in materia. Berlino ha recentemente reagito inviando una lettera a Bruxelles, con la quale si lanciava la proposta di testare trasporti pubblici gratuiti in cinque città, proprio per evitare il veto sul diesel.

I magistrati amministrativi hanno stabilito che lo stop alla circolazione di tutti i diesel, esclusi i più nuovi Euro6, sia l’unico modo di per garantire il rispetto dei limiti imposti dalla normativa europea. Divieto di circolazione quindi anche per i motori Euro4 ed Euro5, disapplicando di fatto la normativa quadro federale tedesca che restringe l’accesso soltanto fino agli Euro3. Nella sentenza si chiede però alle città di Düsseldorf e Stoccarda di “verificare la proporzionalità dei provvedimenti”: il divieto per gli Euro4 potrà scattare da subito mentre per gli Euro5 si dovrà attendere fino a settembre 2019.

E cosa succederà invece a Berlino?

“La sentenza di Lipsia avrà ripercussioni anche qui” afferma la senatrice Regine Günther, responsabile della politica ambientale e del traffico al Senato di Berlino. “Anche Berlino in futuro testerà lo stop alle auto diesel su singole strade”. I limiti imposti dalla normativa europea (pari a 40 µg ogni metro cubo) vengono infatti superati in molte strade della capitale tedesca (vedi grafico sotto), e, sempre secondo la Günther, sarà difficile riuscire a rispettarli senza introdurre divieti di circolazione. Le strade più inquinate di Berlino sono: la Leipziger, Potsdamer e Hauptstraße, la Reinhardtstraße, la Wilhelmstraße, la Brückenstraße e il Tempelhofer e Mariendorfer Damm. Gli stop potrebbero entrare in vigore da inizio 2019, in arterie pesantemente trafficate come la Potsdamer e la Leipziger Strasse. Eccezioni sarebbero previste per i residenti, per la polizia, per i vigili del fuoco e per gli artigiani.

Il Senato rosso-rosso-verde di Berlino ha in realtà appena approvato ad inizio 2018 un programma per migliorare la qualità dell’aria, programma che comprende l’equipaggiamento degli autobus della BVG con filtri adeguati, la conversione dei mezzi pubblici (la BVG ha annunciato 30 bus elettrici nel corso di quest’anno) e dei taxi in veicoli elettrici o ibridi, la riduzione della velocità e una diversa gestione dei semafori (meno Stop-And-Go significa meno emissioni) sulle vie più trafficate, e un aumento delle multe per coloro che parcheggiano in divieto di sosta. La riduzione della velocità (30 km orari) su arterie importanti come la Leipziger Straße. Potsdamer Straße, Hauptstraße, Kantstraße e Tempelhofer Damm sarà introdotta da aprile di quest’anno.
Ma se queste misure annunciate si riveleranno insufficienti a contenere in maniera adeguata le emissioni di biossido di azoto, saranno introdotti anche a Berlino divieti di circolazione, ha tenuto a precisare la Günther. Anche la responsabile per l’Economia di Berlino, Ramona Pop dei Verdi, sarebbe favorevole all’introduzione di un bollino blu che permetta di distinguere i diesel di ultima generazione da quelli inquinanti. Di avviso contrario invece il sindaco di Berlino Michael Müller, che si è espresso contrario ad ogni tipo di divieto di circolazione. Secondo Müller la decisione della Corte è un invito rivolto all’industria automobilistica e al Governo Federale a non ignorare più la salute dei cittadini. Sarebbero quindi proprio le industrie automobilistiche, le vere responsabili dell’inquinamento atmosferico, a dover intervenire finanziariamente nella riconversione degli Hardware. Secondo la ADAC la riconversione di un veicolo diesel in Euro 6 ha un costo attuale che varia dai 1400 ai 3300 euro, un costo decisamente proibitivo e che sarebbe ingiusto scaricare sui cittadini.
Secondo Jan Eder, Presidente della Camera di Commercio IHK, gli stop ai veicoli diesel nel centro di Berlino (nella “Umweltzone” ad essere precisi) avrebbero un costo per le aziende berlinesi pari a 240 milioni di euro. Nella sola capitale tedesca sono immatricolati 300.000 veicoli diesel, di cui almeno due terzi non avrebbero i requisiti Euro 6. Stiamo parlando quindi di almeno 200.000 mezzi di trasporto. A livello nazionale si calcolano circa 15 milioni di vetture diesel, di cui ben 12,3 milioni minacciati dai divieti di circolazione. Solo 2,675 milioni di veicoli sarebbero invece a norma.

Autrice: Barbara Ricci

 

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Barbara Ricci

Mi chiamo Barbara, ho 44 anni, sono nata a Roma e frequento la Germania dal ' 98. Sono un' attrice. Ho lavorato sia in Italia che in Germania per diverse produzioni televisive.  Mi sono anche laureata in Lingue ( Francese e Inglese) alla III Università di Roma.  Ho due figli ( Niccolò di 14 e Sophia di 9) che frequentano entrambi scuole italo-tedesche. Mio marito è tedesco (attore anche lui) e insieme abbiamo vissuto prima a Monaco di Baviera, poi a Berlino dal 2005 al 2007, Roma, Colonia, e nel 2011 siano tornati a Berlino. Qui in Germania non ho solamente lavorato come attrice, ho anche saltuariamente esercitato altre professioni, soprattutto di intermediazione tra aziende tedesche e italiane e nell "Assistenza Clienti". Adoro Berlino, oramai fa parte di me, ma in tutti questi anni  ho sempre mantenuto  un legame solido e imprescindibile con la mia città natale, Roma, e con l' Italia.

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