Aldo Rossi e Berlino

Aldo Rossi e Berlino

Progettato e realizzato nei primi anni novanta, non appena caduto il muro di Berlino ed in prossimità del famoso Checkpoint Charlie e nel mezzo della striscia della morte che fronteggiava tutto il percorso del muro, l’isolato si trova tra le vie Schützenstraße, Charlottenstraße, Zimmerstraße e Markgrafenstraße, ed è sicuramente uno degli interventi più conosciuti di Aldo Rossi.

Zona di confine tra le due Berlino divise (siamo in prossimità della Friedrichstraße e luogo di completo abbandono durante tutto il periodo della guerra fredda) l’isolato si estende per una superficie di circa 70.000 mq.

Il blocco edilizio, impostato con la tipica disposizione su strada e cortili interni (tipici della distribuzione morfologia di Berlino), è composto da 12 blocchi differenti tra loro per colore, tipologia e composizione di facciata. L’idea del progettista era quella di rappresentare l’intervento realizzato per fasi diverse, quasi un accostamento di diversi edifici costruiti in differenti periodi (un po come quasi tutti i fronti urbani di Berlino).

Se quindi a prima vista l’immagine d’insieme può sembrare disordinata e contrapposta (soprattutto considerando che si tratta di un unico intervento) con un’attenzione maggiore si possono percepire immediatamente i classici caratteri architettonici dell’architetto italiano: i colori verde e rosso alternati tra loro, gli stilemi classicheggianti rielaborati in chiave moderna (abbaini, cornici, il bugnato dello zoccolo di tutto il piano terra) miscelati tutti con estrema sapienza in un razionalismo delle forme che rende estremamente attualizzabili “formalismi” tipici dell’architettura postmoderna di quel periodo (di cui Aldo Rossi è stato uno dei principali testimoni).

Sono stati inoltre inglobati nel nuovo tessuto edilizio, due edifici storici (risparmiati dai bombardamenti e dalle successive demolizioni) posti sotto tutela che ben si sono trovati a dialogare con il nuovo impianto urbanistico di questo importante brano di città (se pur non originali e pressoché interamente ricostruiti) .

Infine un’elegante zoccolatura in pietra avvolge tutto l’isolato, uniformando la zona direttamente comunicante con le strade cittadine in maniera unitaria.

All’interno vi sono quattro cortili su cui trovano affaccio tutti gli ambienti retrostanti rispetto alle strade cittadine. I cortili sono quasi tutti fruibili anche dal pubblico esterno essendo collegati direttamente dalla via pubblica.

Tra questi i più caratteristici sono quello a forma ottagonale (all’angolo tra la Schützenstraße, e la Charlottenstraße) e quello detto degli Alberi, per il magnifico giardino che viene ospitato al suo interno.

Oggi, per via della posizione pressoché centrale, la maggior parte degli spazi è destinato ad uffici o a luoghi commerciali, lasciano solo una minima parte destinata a residenza.

“ Il teatro è molto simile all’architettura perché riguarda una vicenda; il suo inizio, il suo svolgimento e la sua conclusione. Senza vicenda non vi è teatro e non vi è architettura. E’ anche commuovente che ognuno viva la sua piccola parte”.  Aldo Rossi

Autore: Vincenzo Guzzo

About The Author

Vincenzo Guzzo

Arch. Vincenzo Guzzo Architetto libero professionista, svolge la sua attività sia in Italia ( prov. di Milano) che a Berlino. Si occupa di progettazione architettonica e direzione lavori, dal residenziale al direzionale, sia nel campo privato che pubblico.

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *