Tra i primati culinari italiani non possiamo non citare la classica pizza napoletana, piatto semplice dal gusto sublime, ormai da tempo conosciuto e diffuso in tutto il mondo. È possibile trovare bravi pizzaioli di tutte le nazionalità, così come diverse tipologie di pizze, che possono variare dall’impasto al condimento, dalla tipologia di forno alla cottura. C’è a chi piace sottile o più spessa, a chi croccante o più morbida, si tratta di gusti, ma, la vera pizza napoletana non conosce variazioni, è unica, inimitabile ed indiscutibile, fin dalle sue origini, ingredienti e modalità di preparazione non sono mutati, anzi, restano fermi e solidi nonostante le varie modifiche apportate in giro qua e là per ristoranti e pizzerie di tutto il mondo.
Grazie alla voglia di difendere questo piatto tipico e poterlo riconoscere in ogni luogo, nasce nel 1984 a Napoli l’Associazione Verace Pizza Napoletana (AVPN), la quale si pone l’obiettivo di identificare, tutelare e distinguere la vera pizza napoletana. L’analisi per l’approvazione da parte della commissione è dettagliata e richiede la presenza di determinati requisiti che gli ingredienti ed il forno devono avere per far sì che il risultato finale sia originale e degno di qualifica.
Ci sono pizzerie associate dell’AVPN sparse in tutto il mondo, solo in Campania se ne contano quasi 140 con a seguire il resto dell’Italia ed infine i Paesi esteri che non scherzano affatto. L’unica pizzeria di Berlino ad aver ricevuto il riconoscimento ufficiale dall’Associazione Verace Pizza Napoletana è Malafemmena +39, premiata giovedì 17 novembre 2016 dai fondatori del consorzio, venuti in Città appunto per l’occasione.
Emmanuele Cirillo, gestore del ristorante, ha voluto festeggiare l’evento e la premiazione organizzando una serata dedicata alla pizza napoletana con degustazioni di cucina e dimostrazioni da parte dei più bravi pizzaioli, tra cui il campione del mondo Giuliano Bucci, vincitore tra l’altro dell’ultimo campionato italiano tenutosi a Parma, i quali hanno dato spettacolo dimostrando come stendere,condire ed infornare “ a pizza napulitan”.
Conosciamo un po’ il giovane imprenditore originario di Torre Annunziata in provincia di Napoli.
“Da quanto tempo sei a Berlino e cosa ti ha portato a scegliere questa città?”
“Vivo a Berlino da 2 anni e mezzo, precedentemente vivevo e lavoravo a Roma, città fantastica ma stressante quale ero già intenzionato a lasciare. Ho approfittato del fatto di avere una delle mie migliori amiche qui a Berlino e ho pensato di chiederle ospitalità per testare inizialmente la città che mi è immediatamente piaciuta per quel mix di ordine e caos senza il quale non potrei vivere.”
“Di cosa ti occupavi a Roma?”
“Decisamente di tutt’altro. Lavoravo in una delle più grandi produzioni televisive italiane, la Ballandi. Ho iniziato a 22 anni come impiegato runner ed ho concluso, prima di lasciare la città, nel ruolo di direttore di produzione e produttore esecutivo. Era un lavoro fantastico ma ho un animo inquieto ed eseguire per troppo tempo la stessa cosa non mi riesce proprio, per questo ho deciso di cambiare completamente campo, ho venduto la mia casa a Roma ed ho investito tutto qui a Berlino. Una mezza pazzia considerato che non avevo esperienza nel campo gastronomico . Nonostante i molti errori e le tante difficoltà iniziali, date sicuramente dall’affrontare un’esperienza del tutto nuova in una città di cui sono ospite con l’aggravante della lingua, adesso inizio a vedere i frutti dell’enorme sforzo fatto per cercare di far apprezzare la vera pizza napoletana a Berlino. Due anni fa ho conosciuto Luca Di Massa, il fiduciario dell´ Emilia Romagna dell´ Associazione Verace Pizza Napoletana. Proprio lui aveva da poco fondato la sua società +39 ITA a tutela della cultura gastronomica partenopea; ci siamo subito trovati e lui è stato immediatamente disponibile ad iniziare questo percorso insieme, aiutandomi in seguito con la sua preziosa consulenza. Adesso è anche lui l´anima del Malafemmena insieme ai nostri pizzaioli, camerieri e cuochi. Fortunatamente ho trovato una squadra assolutamente eccezionale.”
“Cosa sei felice di aver trovato a Berlino? C’è qualcosa che cambieresti?”
“Sono molto felice di aver trovato una città aperta a 360 gradi. Solitamente non cambierei aspetti delle città in cui vivo altrimenti significherebbe che non mi ci sento più bene e questo mi porterebbe a cambiare città. Per il momento sono contento di aver trovato Berlino, nella quale mi ci trovo benissimo.”
“Hai riscontrato un certo impatto con la mentalità tedesca?”
“In realtà credo che Berlino sia leggermente differente rispetto al resto della Germania, c’è un’elasticità mentale che mai avrei creduto di poter incontrare. Penso proprio che in altre città avrei trovato sicuramente più difficoltà ad ambientarmi. La Germania è Berlino e Berlino non è Germania, questa frase rispecchia la mia visione della realtà.”
“C’è qualcosa dell’Italia che ti manca?”
“Mi manca certamente Napoli, mi manca quel miscuglio tra innovazione e tradizione, caratteristica della mia città. Mi mancano i contrasti del Sud, cosa che credo non riuscirò mai a trovare altrove. Mi sarebbe potuto mancare il cibo ma ho creato il mio microcosmo nel ristorante, dunque, l´unica cosa che non mi manca di Napoli è il cibo perché ce l´ho qui a Berlino.”
“Tu ed il tuo ristorante siete stati premiati dall’associazione verace pizza napoletana, secondi in Germania e primi a Berlino, sarà sicuramente qualcosa di cui andrai fiero, cosa hai da dire a riguardo?”
“Credo che questo sia per me già un grandissimo traguardo, sia essere riuscito a dar luogo al Malafemmena che aver ottenuto il riconoscimento ufficiale per la vera pizza napoletana dall’associazione +39, questa targa ha l’equivalenza di una stella Michelin per un ristorante. L´ AVPN è, ai miei occhi, l´ unica associazione seria e credibile nel vasto panorama della Pizza. Aver ricevuto questa assegnazione dopo appena 6 mesi è per me ovviamente motivo di orgoglio e di dignità grazie anche, anzi soprattutto, al lavoro di tutto il mio personale. Credo sia importante lavorare per un obbiettivo e non per un compito, ci sono così più motivazioni.”
“Adesso che hai raggiunto sicuramente un livello importante, a seguito della premiazione, aspiri a qualche altro traguardo?”
“Ci sono altri obbiettivi che vorrei raggiungere ma da buon napoletano no ne parlo per scaramanzia.”
“Da dove nasce l’idea del nome Malafemmena?”
“La scelta del nome del locale è stata immediatamente Malafemmena, senza alcun dubbio, non avevo assolutamente preso in considerazione altri nomi. Mi piaceva per due motivi: rappresenta Napoli prima di tutto ed in secondo luogo era una scritta che si sposava bene con il carattere grafico che avevo scelto per l´insegna. Inoltre in Germania, Totò autore della canzone Malafemmena è abbastanza conosciuto per cui mi risultava più facile spiegare ai tedeschi da dove venisse questo nome.”
In qualunque parte del mondo vi troviate non dimenticate che con un semplice click è possibile trovare la vera pizza napoletana visitando il sito ufficiale dell’associazione verace pizza napoletana http://www.pizzanapoletana.org/ consultando la sezione “pizzerie associate”.
Che dire, buon appetito!
Autore: Enza Granato