Che fare dopo l’Ausbildung. Ovvero la via del Meister e del Techniker

Che fare dopo l’Ausbildung. Ovvero la via del Meister e del Techniker
Photo Credit To jarmoluk
 Siete stati bravi. Avete ottenuto la vostra sudata Facharbeiterbrief, il documento che attesta che avete concluso con successo un Ausbildung. Con questo documento in mano avete più possibilità di trovare un lavoro qualificato, iniziate guadagnare dei soldi seri.

Dopo un paio di anni vi iniziate ad accorgere che per salire di qualifica dovete rimettervi a studiare.
Fare l’università? Certo, è una possibilità. Ne avete voglia? Avete il tempo e la possibilità economica?

Per fortuna la Germania offre altre due tipi di formazione che vi consentono di fare carriera senza dover necessariamente prendere una laurea. Queste due possibilità sono il Meister e lo staatliche geprüfter Techniker.

Per entrambi i corsi bisogna avere dei requisiti minimi. Il primo di aver lavorato nel settore specifico per almeno due anni. Il secondo avere un Ausbildung che concerne il corso di interesse. Non posso fare il Meister come Industriemechaniker se ho un Ausbildung da Parrucchiere e ho lavorato tre anni in un supermercato. La stessa cosa vale per il Techniker.

Partiamo dal Meister.

Questo titolo serve a due cose. In primo luogo a mettersi in proprio. Molti lavori prevedono che per aprire una ditta il titolare sia un Meister, oppure che il Titolare assuma un Meister del settore in cui opera la ditta. Un negozio di parrucchiere, una officina meccanica, un elettricista sono tutte persone che devono avere il Meister per avviare una attività. Nelle aziende il Meister è molto spesso un capo turno oppure un capo reparto, ma non solo. Diciamo che può arrivare all’equivalente di un quadro di medio livello in Italia.

Quali materie studierete?
Rilassatevi. NON studierete tedesco, storia, inglese etc. Le materie sono prettamente pratiche, concernenti il corso che dovete sostenere. Chiaramente un tedesco di livello almeno B2 sarà necessario, ma non mi risulta che vengano richieste certificazioni del vostro livello della lingua. Matematica e fisica sarebbe meglio che ve le ripassate, ma andate tranquilli. Integrali indefiniti, serie di Fourier o amenità del genere non rientrano nel bagaglio di conoscenze necessario. Magari un po’ di trigonometria e saper risolvere delle equazioni di primo e secondo grado. Roba da 1 e seconda classe di un ITIS. Naturalmente parlo di Meister tecnici. Un parrucchiere non ne avrà certo bisogno.

Quanto dura il corso?
Se fatto in Vollzeit, comunque di regola solo la mattina, in due anni ve la cavate. Se lo fate Teilzeit andrete a scuola il venerdì pomeriggio e il Sabato e vi porterà via 4 anni.

Si paga?
Vi piacerebbe fosse gratis vero? E invece no. Si paga eccome. Il costo varia moltissimo ed è impossibile quantificarlo. Diciamo che a seconda del Bundesland, della IHK che lo organizza e della specializzazione richiesta, ci si aggira tra i 2000€ e i 5000€

Però lo stato tedesco aiuta. Rispettando alcune condizioni, che non riporto qui altrimenti da un articolo scriviamo un libro, lo stato tedesco rimborsa una parte a fondo perduto e una parte sotto forma di prestito a interessi zero.

Passiamo al Techniker.

Per quanto riguarda il Techniker più o meno i requisiti, i tempi e i rimborsi sono equivalenti. Ci sono però grosse differenze sia nelle materie studiate che nelle possibilità di carriera. Partiamo dalle seconde. Il Techniker viene di solito impiegato negli uffici tecnici, come tecnico di assistenza di alto livello, come progettista in un ufficio diretto da un ingegnere. Alle materie tecniche specifiche si aggiungono tedesco, matematica, inglese, quindi dovrete studiare di più a parità di tempi. Se lo fate a tempo pieno le ore di scuola giornaliere saranno 8 e non più 4 e ci vogliono due anni e mezzo per completare. A tempo parziale i tempi si allungano a 4 anni e mezzo. Insomma c’è da sudare. Però a mio parere ne vale la pena e la fatica. Il miglioramento di stipendio che si ha è tangibile. Io l’ho fatto? No, non l’ho fatto. Perché? Detto in due parole perché sono fondamentalmente un fannullone quando si parla di scuola, e anche perché sono un po’ pirla. Ma questo sono io, non voi che leggete. Datevi da fare. Vedrete che ne sarà valsa la pena

Autore: Corrado Musso

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